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San Benedetto da Norcia, Monaco e Profeta Fondatore di una civiltà.

I secoli V e VI d.C., conobbero alcuni tra i più grandi disastri sociali della storia dell’umanità: il crollo dell’Impero Romano d’Occidente, le invasioni barbariche con il conseguente disfacimento della cultura classica ; scomparvero i centri di studi dove si svolgevano le arti, la scienza e la filosofia. Videro inoltre la dissoluzione della vita istituzionale dei popoli e l’effimero Impero Romano Cristiano di Costantino veniva meno definitivamente. Le speranze anelate in seno ad esso, di una vittoria definitiva di Cristo dopo tre secoli di persecuzioni – che arricchirono la Chiesa di una schiera innumerevole di martiri – sembravano per sempre smentite e la Cristianità in irrevocabile balia della barbarie dei Goti.

Le grandi risurrezioni della storia

Dio, tuttavia, nella sua infinita sapienza e misericordia , preparava nel più profondo delle anime, una futura e meravigliosa realtà.Infatti,quando un giorno si chiuderà il grande Libro della storia della salvezza, si vedrà che quando Dio sembrava dormire più che mai agiva; quando pareva sconfitto era sua la vittoria.. E quando i suoi progetti di misericordia e giustizia, riguardante il popolo da Lui redento, apparivano rovinati, il grande e eterno Piano si svolgeva.Così si esprimeva PLINIO CORRÊA DE OLIVEIRA nel suo famoso saggio RIVOLUZIONE E CONTRORIVOLUZIONE: «Quando gli uomini decidono di collaborare con la Grazia di Dio, allora nella storia accadono cose meravigliose: la conversione dell’Impero romano, la nascita del Medioevo, la riconquista della Spagna a partire da Covadonga. Sono tutti avvenimenti di questo tipo, che accadono come frutto delle grandi risurrezioni dell’anima di cui anche i popoli sono suscettibili. Risurrezioni invincibili perché non vi è nulla che possa sconfiggere un popolo virtuoso e che ami veramente Dio» .


È proprio una risurrezione di questo tipo ebbe Benedetto da Norcia ,un privilegiato protagonista.Vi sono, infatti, momenti storici in cui si direbbe che Dio sembra dormire, che dimentica e abbandona il suo popolo. In simili situazioni il Signore, di solito, suscita uomini provvidenziali, – e a volte anche delle donne – su cui fa scendere un gran disegno della Divina Provvidenza e luminose intuizioni profetiche. Solitamente essi vengono gravati dall’onere di un grande abbandono dai loro contemporanei poiché la loro missione gli impone di andare controcorrente, di avvertire, ammonire, denunciare il male e intraprendere contro di esso una instancabile lotta. Faticano a farsi capire ed accettare dai loro coetanei e sogliono provare penosa solitudine.

La singolare grandezza della loro statura morale, profondità di pensiero e pluralità di doni ricevuti da Dio non vengono capite solitamente dai contemporanei ma restano riservate ai posteri.

In quei momenti, le anime veramente di fede non si perdono mai d’animo; si spingono ascrutare gli orizzonti fattuali e sentono i segni dei tempi, alzando al cielo la loro fiduciosa preghiera e cercando ovunque la via di uscita provvidenziale suscitata dal Signore per intercessione della Madonna Regina della Storia. E la troveranno!

San Benedetto un uomo provvidenziale

San Benedetto la cui festa celebriamo l’11 luglio prossimo, fu monaco fondatore del monachesimo occidentale, profeta e fondatore dell’Europa cristiana. A Lui sono debitrici anche le nazioni che da essa ricevettero la fede .

Sin dalla più tenera età fu inviato a Roma per svolgere gli studi letterari, ma subito sconvolto dalla vita dissoluta della Città, si ritirò, secondo la Tradizione, presso un palazzo della Gens Anicia a Trastevere dove soggiornò per poco tempo, prima di abbandonare la casa e i beni paterni per abbracciare la vita monastica. San Benedetto si recò, dunque, ad Affile nella valle dell’Aniene, e poi, per tre anni visse nella grotta di Subiaco.

Dal Sacro Speco le ispirazioni profetiche lo spinsero ad accettare l’invito di alcuni monaci e provare la costituzione di monasteri cenobitici, ma i suoi ideali non furono compresi dai suoi primi seguaci, perciò dovette affrontare delle ribellioni e perfino, per due volte, un tentativo di avvelenamento, da cui si liberò miracolosamente. Sconfitto apparentemente, lasciò perdere questi primi intenti e si recò a Monte Cassino dove fondò il monastero col medesimo nome, compose la sua regola che per tanti secoli nel Medioevo fu il modello più seguito della vita monastica e anche seme di un nuovo ordine sociale temporale.

Infatti, nella regola di San Benedetto si riflette l’intero Vangelo applicato alla vita monastica. È proprio questa realtà che ispirò un ordine sociale temporale anch’esso tutt’intero ispirato ai precetti evangelici: la Cristianità medioevale. In quei tempi di grandi convulsioni procurate dalle invasioni barbariche, con il disfacimento quasi completo dello ordinamento giuridico sociale, il papa San Gregorio Magno, affidò ai figli di San Benedetto il compito di assecondare i misteriosi disegni della Divina Provvidenza nei confronti delle nuove realtà. Arriva dunque, la predicazione della fede e la conversione dei barbari, la custodia e la conservazione della cultura e delle arti classiche gettando così nel territorio europeo, il seme di una nuova Civiltà.

L’11 luglio prossimo, la Chiesa celebra la festa del grande patrono dell’Europa, ispiratore del monachesimo occidentale, profeta e fondatore dell’Europa Cristiana.

Nella Chiesa di San Benedetto in Piscinula, costruita nel XII secolo, accanto ai ruderi di un antico palazzo della Gens Anicia, v’e una stanzetta risalente il V secolo che, a seconda della Tradizione, funse da camera da letto di San Benedetto ancora adolescente quando era a Roma per gli studi, prima di iniziare la sua luminosa vita monastica e avviare così la grande «avventura» benedettina.

Invito per la festività di San Benedetto a Roma

Gli Araldi del Vangelo, che hanno la cura della chiesa di San Benedetto in Piscinula, sarebbero felici di poter contare sulla vostra presenza, carissimi lettori, l’11 luglio alle ore 18:30 in Piazza in Piscinula 40, per omaggiare il Santo Patrono dell’Europa. Durante la cerimonia sarà distribuita la medaglia di San Benedetto. A tutti rivolgiamo un premuroso invito. A presto!



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